Se volessimo spiegare in modo rapido cosa è Arrivano i Guru, basterebbe pensare al mondo del cinema, in particolar modo al mondo del cinema indipendente, dove spesso vengono prodotti film a basso costo, che riscuotono però un successo ben più grande delle produzioni Hollywoodiane. Ecco, Arrivano i Guru, è una sorta di manifestazione indipendente, nata quasi per gioco dall'idea del suo creatore Gianmarco Terracciano, e che ha compiuto un percorso che non ha eguali, neanche tra le manifestazioni più blasonate di vecchia data. Arrivato alla 5° edizione, oltre ad ospitare alcuni dei nomi noti nel campo del digital imaging, è riuscito ad ottenere nel 2008, per la prima volta in assoluto in Italia, Martin Evening (Hall of Fame 2008 per Photoshop), sul cui nome c'è poco altro da aggiungere. E per dimostrare che non è stato solo un raggio di luce nella tempesta, Arrivano i Guru ospita quest'anno un altro nome indiscusso della fotografia digitale: Katrin Eismann… (Hall of Fame 2005 per Photoshop) anche lei per la prima volta in assoluto in Italia! Ma andiamo con ordine, e prima di tutto cerchiamo di capire come è partito tutto. L'idea nasce da Gianmarco Terracciano, un giovane tarantino che opera nel campo della comunicazione pubblicitaria da molto tempo. Dopo aver fatto un corso di aggiornamento su Photoshop CS2 con Marianna Santoni, nell'aprile del 2006, Gianmarco comprende l'importanza di un momento formativo di alto livello, e decide dunque di dar vita a quello che poi prenderà il nome di "Arrivano i Guru": una serie di seminari formativi con contenuti didattici di alto profilo, che fossero in grado di dare un aiuto immediato e reale ai partecipanti.
Il nome della manifestazione nasce dalla necessità di esprimere in sintesi un concetto più esteso, quello cioè che non solo i relatori di volta in volta presenti nei singoli eventi sarebbero stati dei professionisti estremamente qualificati nel loro campo e con un'esperienza lavorativa e formativa di livello internazionale, ma che sarebbero stati affrontati alcuni argomenti "di nicchia" come ad esempio la gestione colore o più recentemente l'ottimizzazione dei siti web per i motori di ricerca.
Edizione 2008
Oggi, Arrivano i Guru ha al suo attivo quattro edizioni in due anni, di cui una interamente dedicata al video digitale, ed un tour (con oltre 1.800 iscritti) conclusosi il 26 luglio 2008 che ha toccato ben otto città in tutta Italia, durante il quale sono state affrontate problematiche che spaziano dal digital imaging, al web design, al color management fino all'editoria. La presenza di relatori di spicco nel panorama italiano quali Marianna Santoni, Claudio Marconato , Tiziano Fruet e Davide Vasta e la partecipazione straordinaria nelle tappe di Bologna e Milano di Mauro Boscarol, punto di riferimento nel campo della gestione colore in Italia, hanno conferito al tour un notevole spessore formativo, sottolineato e molto apprezzato da tutti i professionisti intervenuti alle varie tappe.
I numeri di Arrivano i Guru 2008
Iscritti al Tour gratuito: + di 1800
8 Tappe: Catania, Bari, Napoli, Roma, Bologna, Torino, Milano, Udine
98% di feedback positivi sulle schede di gradimento compilate a fine corso dai partecipanti
Partecipanti all'evento finale con Martin Evening a pagamento: 93
Sponsor: Epson, Nikon, Eizo, Kodak, X-rite, Color Connection
Print Partner: Stampa Sud S.p.A.
Media Partner: Applicando, Fotocult, Fotonotiziario
Arrivano i Guru 2009: OGM
Senza neanche aspettare un attimo, chiusa l'edizione 2008, Gianmarco già aveva messo in moto la macchina per il 2009. Mentre questo articolo viene pubblicato infatti, Arrivano i Guru 2009 inizia a scaldare i motori. Quest'anno la manifestazione prevede numerose tappe, tra le quali: Palermo, Taranto, Bari, Napoli, Roma, Ancona, Firenze, Milano, Torino, Trieste. Percorrendo la penisola da nord a sud, Arrivano i Guru affronterà problematiche riguardanti: gestione dello scatto digitale, postproduzione, effetti speciali, creazione grafica all'impaginato, gestione colore, produzione di PDF per la stampa e ottimizzazione dei siti web per i motori di ricerca. Le tappe durano un intero giorno e vedranno anche quest'anno avvicendarsi relatori di spicco nel panorama italiano. La partecipazione è gratuita per i possessori della tessera Your)brain(Identity. Nel caso in cui non la si possedesse, è possibile richiederla, sempre gratuitamente, sul sito ufficiale (www.arrivanoiuguru.com). La tappa finale invece si terrà a Roma il 21 e 22 novembre 2009 è vedrà appunto per la prima volta in assoluto in Italia Katrin Eismann, fotografa professionista di indiscussa fama internazionale, autrice di numerosi best-seller sulle tecniche avanzate di fotoritocco con Photoshop.
Lo START è avvenuto con l'evento di anteprima, che si è svolto a Roma nei giorni 26 e 27 Giugno, in cui si è parlato di Digital Imaging, automazione degli impaginati con InDesign, Apple Aperture, RIA con Adobe Flex e AIR, SEO e Web Analytics. Nell'attesa che si giunga all'evento clue di Arrivano i Guru 2009, Gaspare Grammatico dello Staff di Marianna Santoni le ha rivolto alcune domande:
Gaspare Grammatico
Ho sempre creduto che non esista libertà creativa senza padronanza tecnica. Il costante studio e la ricerca, anche individuale, sono quindi fondamenti e condizioni necessarie per permettere di realizzare qualsiasi cosa la nostra creatività ci spinga ad immaginare. Il titolo del tuo ultimo libro "Fotoelaborazione: creatività e tecnica" sembra ricalcare questo sostanziale concetto...ce ne puoi parlare?
Katrin Eismann
Noi fotografi siamo dei veri artisti visuali, e come tali sperimentiamo costantemente osservando con attenzione il mondo che li circonda. "Scattiamo" fotografie anche quando non abbiamo con noi una fotocamera. L'occhio è l'obiettivo e la mente è la fotocamera. Notiamo cose che gli altri non vedono, come la luce che tocca i capelli di un bambino o il movimento gentile del ramo di un salice dentro un ruscello… Ciò che è piccolo e spesso apparentemente insignificante, è altrettanto importante quanto ciò che è grande e apprezzabile; l'inaspettato appare molto più interessante di ciò che viene attentamente costruito…
La creatività è un viaggio. E mentre viaggiamo, miglioriamo la nostra vista sul mondo. Siamo in grado di vedere non solo ciò che sta davanti, ma anche dietro alle cose… scegliamo con attenzione i percorsi visuali che promettono più di altri. Con l'esperienza diventiamo anche più bravi a scegliere ed usare al meglio gli strumenti. La fotocamera e la camera oscura digitale sono solo una mera parte del tutto… senza lo strumento principale, la mente curiosa e creativa, anche il più potente computer e il miglior software di editing diventano inutili.
E dunque, come fecero gli artigiani durante il rinascimento, è fondamentale comprendere la vera essenza degli strumenti che asservono allo scopo… ricordando però che nessuno mai andrà in un museo per vedere un tubetto di vernice, o il manuale di un software…
Andiamo nelle gallerie d'arte, visitiamo i musei, e navighiamo su Internet per trovare un'ispirazione a per godere del lavoro altrui.
La tecnologia è parte della nostra opera, ma è fondamentale che non si fonda con l'opera stessa.
Gaspare Grammatico
Katrin, per la prima volta in assoluto sarai in Italia per la V edizione di uno dei più
importanti eventi formativi dedicati anche e soprattutto al digital imaging: "ARRIVANO I GURU". Lo stesso evento, magistralmente diretto da Gianmarco Terracciano, ha già portato l'anno scorso in Italia Martin Evening con un grande livello tecnico esposto. Quale obiettivo ti poni nel parlare ad un pubblico diverso da quelli a cui sei abituata, distante dalle tue origini ma altrettanto attento alla crescita professionale?
Katrin Eismann
L'insegnamento mi obbliga spesso a concentrarmi su ciò che è davvero essenziale. Ci sono innumerevoli modi per compiere una determinata azione in Photoshop o Lightroom, e putroppo è altrettanto facile farsi distrarre da impostazioni e cursosi, dimenticando qual 'è lo scopo: creare una bella immagine.
Dalla mia esperienza italiana vorrei soprattutto godere dei luoghi, della cultura e del cibo… ma ovviamente sono ansiosa di imparare qualcosa dai fotografi italiani, che hanno un senso dell'esterica incredibilmente ricco e moderno al contempo.
La qualità del design italiano, lo stile, la moda, permea la fotografia italiana, e sono davvero felice di ricevere queste ispirazioni dai partecipanti che incontrerò.
Gaspare Grammatico
Grazie ai tuoi libri e ai tuoi articoli molti di noi hanno avuto modo di apprezzare la tua elegante interpretazione della fotografia ma anche e soprattutto la grande attenzione che dedichi all'intervento in post produzione. Più volte hai sottolineato l'importanza di "ascoltare l'immagine" e di concentrarsi sullo scatto. Per Katrin Eismann, Hall of Fame Photoshop 2005, esiste un limite dove la post-produzione
deve fermarsi e lasciare spazio alla naturale esecuzione fotografica?
Katrin Eismann
Diventare uno "smanettone" richiede ben poco: qualche clic e un hard disk veloce! Diventare un artista richiede molto di più. Come si osserva l'immagine e come la si ascolta; come il leggero cambio alla matrice di luce ed ombre, può trasformare il senso e lo stato d'animo di una fotografia; come immaginiamo i colori e i cambi tonali per esprimere una determinata visione fotografica… tutto ciò necessità di molto tempo…
Le due tecniche principali che io utilizzo per migliorare le immagini:
Lavorando su livelli e maschere posso correggere le foto in modo preciso. A volte, riapro una foto dopo qualche giorno, e riduco l'opacità di un livello, per minimizzare l'impatto di un particolare effetto.
Reputo poi fondamentale stampare le immagini in formato A4, appendendole nello studio. In questo modo, ogni volta che passo davanti e le osservo, mi dicono di cos'altro hanno bisogno… È un po' come se ascoltassi le loro anime… e funziona. Lasciare tutto il tempo affinché l'immagine si sviluppi è una parte essenziale del processo creativo.
Non vedo l'ora di scattare alcune foto a Roma che, sono sicura, rimarranno impresse in chi le osserverà per gli anni a venire…
Intervista con Martin Evening
Davide Vasta
Nella prima giornata della tappa conclusiva di Arrivano i Guru, abbiamo visto alcune novità di Photoshop CS4, ma soprattutto abbiamo visto alcuni metodologie che applichi durante il tuo lavoro. A questo proposito ci piacerebbe sapere quanto secondo te, nel mestiere di un fotografo professionista, contano gli strumenti, come ad esempio il software, e quanto invece conta il background fotografico?
Martin Evening
Io penso che se l'attività di fotografo è ciò con cui ci si sostiene, bisogna innanzitutto essere competivi sul mercato. In quest'ottica, usare strumenti come Photoshop, Lightroom e Camera Raw, permette di essere più rapidi, più precisi e da un certo punto di vista aiuta anche la creatività. Ovviamente alcuni potrebbero pensare che io dica queste cose perchè ho un qualche tipo di relazioni con Adobe. In realtà, io non ho alcun rapporto commerciale con loro, anzi, se vogliamo mi trovo in una posizione di privilegio, perchè spesso i loro team di sviluppo stanno ad ascoltare ciò che ho da dirgli in merito a funzionalità dei programmi. E la conseguenza naturale di questo mio "apporto", sono le funzioni che gli utenti la ritrovano poi nelle versioni aggiornate dei programmi. Da questo punto di vista dunque, il mio consiglio è sempre quello di tenersi al passo coi tempi, se non altro perchè oggi questi strumenti sono in grado di dare quel qualcosa in più, che in vari modi può fare la distinzione tra un professionista ed un altro.
Davide Vasta
Sappiamo che sei un grandissimo conoscitore di Photoshop. Sappiamo però che comunque, per quanto lo si conosca, Photoshop viene usato sempre in parte (spesso in piccola parte) anche dai più grandi professionisti. Ci piacerebbe dunque sapere, fatto 100, per tutti gli strumenti di Photoshop, quanti realmente in percentuale ne utilizzi nel tuo lavoro quotidiano?
Martin Evening
Beh, prima di tutto fammi dire che quando scrivo i miei libri, tratto ovviamente tutti gli strumenti del programma. In effetti, nello scrivere, cerco di dare una panoramica allargata delle possibilità, consigliandone anche il tipo di utilizzo più adatto. Questo però non significa che io li utilizzi tutti. Come me, molti fotografi si concentrano maggiormente su alcuni aspetti del programma. Nel mio caso, rivolgendomi al settore della moda e beauty in particolare, ci sono alcuni strumenti che uso maggiormente, come il Timbro clone, il Pennello Correttivo e il Fluidifica. Ci sono poi altri strumenti che io ritengo molto interessanti, come il Fuoco prospettico, ma in realtà mi capita di parlarne solo durante le dimostrazioni, poichè nel mio caso, non ho necessità di utilizzarlo. Per concludere la risposta, direi che nel mio lavoro specifico, utilizzo circa il 10% degli strumenti di Photoshop. Ma ovviamente, quando scrivo un libro, la mia ricerca e le mie attenzioni spaziano enormemente su tutti gli aspetti del programma.
Davide Vasta
Certificarsi su un prodotto come Photoshop non è molto facile. Bisogna conoscere in maniera davvero approfondita il software. Certificarsi è sicuramente un fatto distintivo per un professionista, ma c'è chi dice che questo non provi realmente se si usa correttamente un prodotto, quanto "solo" che se ne conoscono tutte le funzioni, quasi in modo mnemonico. Tu sei l'esempio vivente di tutto ciò, nel senso che non sei certificato su alcun prodotto Adobe, e ciononostante ricopri un ruolo autorevole, sia nel campo dell'editoria specializzata sul digital imaging, sia pure nei confronti di Adobe, come ci hai espresso tu stesso. La domanda è dunque ovvia: quanto servono davvero le certificazioni, e quanto soprattutto sono utili o necessario per il lavoro di un fotografo?
Martin Evening
Hai ragione, non sono certificato. Ho avuto modo di dare un'occhiata ad alcune delle domande d'esame, e al tempo, ricordo che non mi hanno colpito particolarmente, al punto da indurmi a sostenere un esame, soprattuto perchè queste a mio avviso erano irrilevanti ai fini dell'utilizzo che faccio di Photoshop.
Mi rendo comunque conto che la certificazione è sicuramente un fatto distintivo, perchè accredita il professionista in modo diverso, e prova quantomeno che ha studiato approfonditamente il software. Credo che molto probabilmente se provassi a sostenere l'esame, non lo passerei. Lo dico perchè so molto bene cosa conosco del programma, mi è sufficiente per il mio lavoro, e non sono "ossessionato" invece dai dettagli che vengono richiesti durante un esame di certificazione. In sostanza, al di la delle certificazioni, ciò che più mi interessa è vedere i modi diversi in cui ogni utente è in grado di utilizzare Photoshop per il proprio lavoro, anche se conosce solo una piccola parte del software.
Intervista con Giuseppe Maio di Nikon Italia
Con Giuseppe Maio di Nikon Italia abbiamo voluto approfondire alcuni temi più generali, legati alle tendenze future della fotografia digitale.
Davide Vasta
Esistono numerosi software per l'elaborazione delle immagini digitali: Aperture, Lightroom, Nikon Capture NX, oltre a View NX. In particolar modo, per un utente Nikon, che vantaggio c'è ad utilizzare il vostro software Capture NX?
Giuseppe Maio
Dal punto di vista dello "sviluppo" del formato RAW, a cui si rifanno tutti i software che hai citato, ogni soluzione offre caratteristiche diverse. Di certo, utilizzando soluzioni software pensate specificatamente per una determinata fotocamera, si hanno strumenti ad-hoc, altrimenti non disponibili. Come Nikon, citiamo ad esempio le funzioni di D-lightning attivo e Picture Control, disponibili in Capture NX. Funzioni che consentono di raggiungere un determinato obiettivo in maniera diretta e automatica, senza doverci "girare intorno" con altri software.
Davide Vasta
Nella percezione comune c'è l'dea che una fotocamera è migliore di un'altra se ha più megapixel. Con questa idea in mente, la prima domanda che un acquirente fa al venditore di una fotocamera è spesso proprio:"quanti megapixel ha?" Attribuendo a questa caratteristica un pregio assoluto. Come stanno le cose invece? Quanto davvero i "megapixel" sono importanti?
Giuseppe Maio
Questa domanda offre finalmente l'opportunità di segnalare che la qualità dell'immagine non è legata solamente alla risoluzione: questa deve infatti essere adeguata al rapporto di ingrandimento che si utilizza.
Parlando di formato ad esempio, un sensore che a parità di dimensione, ha meno pixel, permette di ottenere ad alta sensibilità una migliore qualità, una maggiore gamma dinamica, nitidezza e minor micro-mosso. Oggi, più che mai, il fotografo ha l'opportunità dunque di scegliere una fotocamera non basandosi sulla risoluzione massima, ma scegliendo quella che per il tipo di lavoro specifico, è più adatta, anche se ha un numero di megapixel inferiore. Il formato Nikon FX della D700, da 12 milioni di pixel, è una valida testimonianza di quanto detto, perchè coniuga doti di qualità e praticità, in un sensore full size, che garantiscono immagini di alta qualità.
Davide Vasta
Nella evoluzione della tecnica di ripresa, sono apparsi nel tempo diversi automatismi, che sono risultati molto utili per il fotografo. Anche nella fotografia digitale si assiste ad un fenomeno simile. Quanto pensi che questi siano utili per i fotografi, e quali pensi possano essere i futuri percorsi evolutivi degli automatismi?
Giuseppe Maio
I software di fotoritocco ci stupiscono ogni giorno, con l'introduzione di funzioni che sono spesso davvero avanguardistiche. La fotografia in senso tecnologico non è però da meno, e bisogna sempre ricordare che non potremmo parlare di bei software di fototirocco, ne tantomeno di belle immagini stampate sui cataloghi, se non esistesse uno strumento di acquisizione, nella fattispecie la fotocamera. In tal senso, vengono introdotti via via sempre nuovi automatismi che migliorano l'efficienza del fotografo negli ambiti più diversi, come lo sport, la moda, ecc. Ne cito uno a caso, tra tanti: l'ISO automatico, che lascia appunto al fotografo la libertà di concentrarsi maggiormente sull'aspetto creativo dello scatto. C'è forse una grande rivoluzione ancora da fare, ed è legata ai sistemi di autofocus, ma ci vorrà sicuramente del tempo.
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