Da più parti, su Internet, si sente parlare di AJAX, ma di cosa si tratta
davvero? E soprattutto, è davvero così complicato metterci le mani? No,
a patto che si disponga degli strumenti adatti. In primo luogo mettiamo
ordine sul significato di questo termine: l’acronimo che lo contraddistingue
(Asynchronous Javascript and XML), già da solo dovrebbe dare
una prima idea di che cosa si tratti. AJAX non è un linguaggio, come
alcuni hanno detto, bensì è un nuovo approccio allo sviluppo di applicazioni
per il wev, che vede collaborare tra loro linguaggi e tecnologie già
esistenti, in un modo nuovo. Tutto questo ha uno scopo ben preciso: rendere
le pagine web più dinamiche e accattivanti, senza però obbligare
il browser a ricaricare ogni volta i contenuti, un pò come avviene con
Flash. In quest’ottica, alcuni si sono chiesti fino a che punto AJAX
sia una tecnologia alternativa a Flash. La risposta è semplice: AJAX
non è un sostituto di Flash, più semplicemente permette di rendere dinamiche
ed interattive le pagine web, fino al punto (se ben strutturate) di farle
diventare a tutte gli effetti candidate ideali per la costruzione di
siti in stile Web 2.0. La novità è che in Dreamweaver, AJAX viene implementato
attraverso il Framework Spry, che richiede una conoscenza minima di base
di HTML, CSS e Javascript, per essere utilizzato, ma che soprattutto
può essere usato quasi del tutto in maniera visuale, attraverso i vari
strumenti presenti nella Barra Spry. A questo proposito, nelle pagine
che seguono, vedremo come creare rapidamente elementi Spry, con pochi
clic, e senza dover necessariamente mettere le mani sul codice.
Per iniziare...
In primo luogo è importante sapere che i widget Spry funzionano a patto
che gli elementi necessari (codice Javascript, CSS, immagini, ecc.) siano
caricati sul web server del sito, insieme al resto dei documenti. Per
evitare fraintendimenti, Dreamweaver CS3, mostra un avviso per i file
dipendenti, al primo salvataggio di una pagina che contiene elementi
Spry. Confermando l’avviso con OK, viene creata una cartella SpryAssets,
che conterrà sia quelli appena copiati, sia tutti gli altri che si rendano
necessari in base all’utilizzo dei vari widget.
Fig.1 – Al primo salvataggio di una pagina che contiene elementi Spry,
Dreamweaver ci avverte che saranno copiati i files dipendenti, all’interno
della cartella SpryAssets.
È importante quindi ricordare che questa cartella non deve essere rimossa
dalla sua posizione, altrimenti le pagine che contengono gli elementi
Spry smettono di funzionare. È però pur vero, che può essere spostata
o rinominata dal pannello File di Dreamweaver, che mostra un
avviso per l’aggiornamento dei file collegati.
Fig. 2 – Dreamweaver tiene traccia di qualunque modifica effettuata
nel pannello File, segnalando all’utente se intende aggiornare
i file collegati, al fine di preservare il funzionamento delle pagine.
È poi fondamentale sapere che prima di creare qualunque pagina web,
che contenga qualunque elemento o tecnologia, come ad esempio Spry, è
necessario definire un sito web in Dreamweaver, con il comando Sito > Nuovo
sito. In questo articolo si assume che l’utente abbia una conoscenza
di base del programma, per cui questa operazione non viene descritta
nel suo iter.
Queste insomma sono le raccomandazioni essenziali per far si che l’implementazione
di elementi Spry inizi senza intoppi: vediamo ora come si scelgono ed
inseriscono i widget in una pagina web.
La barra di inserimento Spry
Il pannello inserisci, che si trova normalmente sopra la pagina attiva,
si è arricchito di una nuova etichetta: Spry. Questa contiene in sintesi
tutti gli elementi (chiamati con un termine ormai molto in voga, widget)
che possono essere inseriti nelle pagine web. I widget sono divisi in
tre sezioni principali; la prima dedicata interamente alla gestione di
file XML; la seconda relativa invece alla compilazione di moduli (form),
e l’ultima dedicata ad elementi di interfaccia, come menu a comparsa,
pannelli a schede e a soffietto. In questo articolo ci dedicheremo proprio
a quest’ultimi, che con pochi clic permettono di implementare elementi
di interfaccia funzionali e accattivanti, senza alcuna conoscenza specifica
di codice.
Fig. 3 – La barra di inserimento Spry.
Creare una barra di menu Spry
Già dalle precedenti versioni di Dreamweaver era possibile creare barre
di menu, con il comando Inserisci > Oggetti immagine > Barra
di navigazione. In effetti questa funzione è ancora disponibile
in Dreamweaver CS3. È però ormai datata e anche alquanto macchinosa,
e non ci stupiremmo se scomparisse definitivamente nelle prossime versioni
del programma. Vediamo quindi come la stessa cosa possa essere realizzata
con Spry in pochi passaggi.
Si parte con un nuovo documento impartendo il comando File > Nuovo.
Si sceglie una Pagina Vuota in formato HTML, si imposta <nessuno> come
Layout e si fa clic sul pulsante Crea.
Fig. 4 – La finestra Nuovo documento da cui è possibile scegliere
diversi tipi di pagine.
Si salva la pagina appena creata con il nome
Barra_Menu_Spry.html (File > Salva
col nome). Ora non serve altro, è sufficiente fare clic sul pulsante Barra
di menu Spry, dalla barra di inserimento Spry. In alternativa si
può impartire il comando Inserisci > Oggetti layout > Barra
di menu Spry. Dreamweaver mostra una finestra di dialogo per la
scelta del layout, orizzontale o verticale. Si lascia l’impostazione
su Orizzontale e si conferma on OK.
Fig. 5 – La finestra di scelta per il Layout del menu.
Subito dopo appare la barra di menu nella parte superiore della pagina
web. Questa è già preconfigurata con quattro menu principali. Il primo
e il terzo di questi (voce 1 e voce 3) contengono già un menu a comparsa
con alcune voci. A questo punto è necessario salvare nuovamente la pagina,
e visto che è stato inserito un nuovo widget Spry, Dreamweaver ci informa
con un nuovo messaggio per la copia dei file dipendenti.
Fig.6 – Con il nuovo salvataggio, Dreamweaver ci avverte ancora una
volta che saranno copiati i files dipendenti, all’interno della cartella
SpryAssets.
Per verificare già il risultato ottenuto è sufficiente eseguire un anteprima
sul browser (Alt+F12).
Fig.7 – Il risultato, visualizzato su Safari.
A questo punto dedichiamoci alla comprensione di questo widget, e di
come possa essere modificato. In primo luogo bisogna porre attenzione
al metodo di selezione del widget. Se invece si fa clic sul bordo del
DIV, si accede direttamente alle sue opzioni di modifica (mostrate nel
pannello Proprietà). Se invece si fa clic sul testo delle singole
voci, si possono fare solo modifiche marginali. In effetti, se si evidenzia
il testo voce 1 e si tenta di modificarne il corpo o il font,
si perde il legame con il suo CSS MenuBarItemSubmenu. Questo
non va quindi fatto; ciò che si può realmente fare è modificare il testo,
ed eventualmente allinearlo rispetto al DIV (sinistra, centrato, destra).
Fig.8 – Nel pannello Proprietà lo stile predefinito per il
DIV è già impostato; qui, per non creare problemi si può solo decidere
l’allineamento del testo.
Procediamo quindi, modificano le voci di menu come in figura 9, evidenziando
solo il testo contenuto nei singoli DIV, senza toccare altro.
Fig.9 – I testi modificati.
A questo punto possiamo procedere con la modifica delle varie sotto
voci di menu. In questo caso è necessario selezionare l’intero widget
Spry, facendo clic sull’etichetta celesta posta sopra la barra dei menu,
recante il nome Barra di menu Spry: MenuBar1. A seguire quindi
il pannello Proprietà muta il suo aspetto, mostrando le opzioni
di modifica per il widget.
Fig.10 – Il pannello Proprietà muta il suo aspetto, mostrando
le opzioni di modifica per il widget selezionato.
Ora passiamo alla modifica delle voci del primo menu. Nel pannello delle
proprietà si fa clic sul termine Software nella prima colonna
a sinistra. Nella colonna di destra appaiono quindi le voci del menu
a comparsa. Si fa quindi clic sulla prima e la si modifica, inserendo
il nuovo testo nella casella Testo, posta alla sua destra. Si
procede così per tutte le tre voci, come indicato in figura 11.
Fig.11 – Le voci di menu modificate.
Ci si sposta ora sul terzo menu, che ha preso il nome di Recensioni,
selezionandolo ancora una volta dalla prima colonna a sinistra. In questo
caso il menu è composto in modo diverso, giacchè oltre alle singole voci,
esistono altre sotto voci nella prima posizione. Il criterio di modifica
rimane comunque identico a quanto appena visto; quindi si procede inserendo
i nuovi testi come in figura 12.
Fig.12 – Le modifiche sul pannello
delle proprietà sono immediatamente riscontrabili anche nella pagina
web.
A questo punto possiamo terminare la modifica del menu, inserendo le
URL a cui devono puntare tutte le voci. Sempre dal pannello Proprietà si
selezionano le singole voci e si inserisce per ognuna la URL specifica
nella casella Collegamento. Questa può essere trascritta, ad
esempio nel caso di collegamenti esterni, oppure selezionata dai file
locali, facendo clic sull’icona Sfoglia a lato della casella.
Modificare i colori di una barra di menu Spry
La personalizzazione dei widget spry viene eseguita operando direttamente
sui file CSS a questi collegati. Se non si è molto pratici, un buon metodo
è quello di iniziare dalla guida in linea. In effetti, quando si seleziona
un widget dalla pagina attiva, nell’angolo in basso a sinistra del pannello
Proprietà è scorgere la frase Personalizza questo widget. Facendo
clic viene lanciata la guida in linea di Dreamweaver, già posizionata
sulla sezione dedicata alle modifiche.
Fig.13 – La guida in linea è un’ottima risorsa da cui partire per la
modifica dei widget.
Dedichiamoci ora a modifiche basilari di colore. L’intento è quello
di sostituire quel grigio spento, con colori più vivaci. Si apre il pannello CSS con
il comando Finestra > Stili CSS. Nel pannello, se non già
selezionata, si seleziona l’etichetta Stili CSS, e successivamente
si fa clic su Tutte. In questo modo vengono mostrati tutti gli
stili predefiniti per il widget selezionato. Scorriamo l’elenco fino
a trovare lo stile ul.MenuBarHorizontal a. Selezionandolo, nel
pannello inferiore (Proprietà di “ul.MenuBarHorizontal a”i) vengono
mostrati i suoi attributi. Per modificare il colore di fondo si fa clic
sulla casella grigia accanto a background-color e si seleziona
un nuovo colore dalla palette. Volendo, è possibile modificare anche
il colore del testo, selezionandolo dalla casella grigia scura, accanto a color.
Fig.14 – Le modifiche effettuate nel pannello CSS vengono di
nuovo immediatamente applicate ai menu nella pagina.
Andiamo ora a modificare il colore dello stato over per i menu, ovvero
il colore che assume il DIV quando il puntatore si trova sopra questo.
Scorriamo ancora la lista di stili alla ricerca di ul.MenuBarHorizontal
a.MenuBarItemHover. Lo selezioniamo e nel pannello inferiore modifichiamo
nuovamente il background-color sostituendolo con un altro colore.
Fig.15 – Bisogna indentificare con attenzione lo stile relativo allo
stato over.
A questo punto possiamo effettuare un’anteprima nel browser (Alt+F12).
Poichè le modifiche sono state effettuate sui file CSS e non direttamente
sulla pagina, Dreamweaver presenta una finestra di dialogo, dove richiede
che questi vengano salvati, per visualizzare correttamente la pagina.
Si fa clic su Sì.
Fig.16 – Questo messaggio appare in fase di anteprima sul browser se
i file CSS sono stati modificati ma non salvati.
Sostituire gli sfondi di colore dei DIV con immagini bitmap
Uno dei vantaggi dei CSS è la rapidità con cui si possono fare modifiche
“cosmetiche” alle pagine web e agli elementi contenuti in queste. Proseguendo
nella nostra esplorazione è interessante vedere quindi come gli sfondi
di colore uniforme, finora usati nella barra del menu, possono essere
sostituiti con immagini gif ad hoc. Nel nostro caso useremo le immagini
gif già pronte che trovate nel CD allegato. Ciò non toglie che ognuno
è libero di creare i propri sfondi a piacimento. A titolo informativo,
noi abbiamo usato Adobe Fireworks CS3. Nel CD si trovano infatti
anche i files sorgenti PNG.
La procedura che andiamo a descrivere merita molta attenzione per via
di come è stato composto il menu di base. Allo stato attuale, salvo il
menu Hardware, tutti gli altri contengono delle piccole frecce
di colore nero, che indicano l’apertura di un sotto menu. Queste non
sono altro che immagini gif, conservate dentro la cartella SpryAssets.
In pratica, quindi, il procedimento prevede la sostituzione delle immagini
gif già presenti in alcuni DIV e l’inserimento ex-novo di immagini gif,
nei DIV che hanno solo un colore uniforme. Vista la nomenclatura presente
nel pannello CSS è quindi importante fare molta attenzione ai vari passaggi,
per evitare errori.
In primo luogo è necessario che all’interno della cartella principale
del sito sia presente anche la cartella Immagini, con le relative
gif da sostituire. Nel nostro caso, sono già presenti due gif (PulsanteOFF.gif e PulsanteON.gif)
relative ai due stati di base.
Fig.17 – Il pannello File mostra gli elementi basilari della
pagina. Si noti la cartella Immagini ed il suo contenuto.
Per iniziare si apre il pannello CSS, si fa clic sull’etichetta Tutte e
si evidenzia lo stile ul.MenuBarHorizontal a. Nel pannello inferiore
si fa clic su Aggiungi proprietà e dal menu a comparsa si sceglie background-image.
Viene visualizzata una casella di immissione sulla destra, e in fondo
ci sono due icone. Si fa clic sull’icona Sfoglia e nella finestra
di dialogo che si apre si sceglie il file PulsanteOFF.gif, localizzato
nella cartella Immagini del sito. Dopo questa operazione, si
possono già notare alcuni DIV del menu che hanno mutato il loro sfondo
dal colore uniforme alla nuova immagine. Ora è necessario definire una
regola per la centratura e la ripetizione dell’immagine. Si fa clic nuovamente
su Aggiungi proprietà e si sceglie background-position.
Nella casella bianca che appare affianco si scrive center. Questo
fa si che l’immagine venga centrata rispetto al DIV. Ora è necessario
aggiungere un’ultima proprietà: background-repeat, e dal menu
a comparsa che appare affianco si sceglie no-repeat. In questo
modo, l’immagine sarà rappresentata una sola volta all’interno del DIV,
senza che venga ripetuta. Per finire, è necessario rimuovere la proprietà background-color che
determina il colore di fondo: basta evidenziarla e cancellarla con il
comando Elimina proprietà CSS (il cestino in basso a destra).
Fig.18 – Dopo le prime modifiche, il risultato è già visibile nella
pagina web, e i dettagli dell’operazione compiuta sono elencati nel pannello Proprietà del
DIV prescelto.
A questo punto procediamo con l’intento di inserire la gif dello stato
over, nei DIV che abbiamo appena modificato. Si evidenzia lo stile ul.MenuBarHorizontal
a:hover e nel pannello inferiore si aggiungono le medesime proprietà
già viste per il passaggio precedente, compresa la rimozione del colore
di fondo, con la differenza che il file gif da selezionare è PulsanteON.gif.
Al termine si esegue un’anteprima sul browser (Alt+F12) per verificare
la correttezza delle operazioni.
Fig.19 – L’inserimento della gif per lo stato over è visibile con l’anteprima
sul browser.
Ora passiamo ad occuparci dei DIV che già contengono un’immagine. Il
primo da selezionare è ul.MenuBarHorizontal a.MenuBarItemSubmenu.
In questo caso non aggiungeremo nuove proprietà, ma ci limiteremo a modificare
quelle già esistenti. Nel pannello inferiore si fa clic sulla casella
accanto a background-image. Questa già contiene il file SpryMenuBarDown.gif.
Si fa clic sull’icona Sfoglia e lo si sostituisce con il file PulsanteOFF.gif.
Poi si modificano le proprietà background-position e background-repeat come
già visto. Adesso dobbiamo modificare nuovamente lo stato over, sostituendo
il file gif con quello già visto in precedenza. In questo caso però,
lo stato over non è solo uno, poichè le frecce colorate cambiano la loro
direzione (richiamando altrettanti file gif) a seconda dello stato del
puntatore. Per cui, l’operazione di sostituzione dovrà essere estesa
a tre stili: ul.MenuBarHorizontal ul a.MenuBarItemSubmenu, ul.MenuBarHorizontal
a.MenuBarItemSubmenuHover e ul.MenuBarHorizontal ul a.MenuBarItemSubmenuHover.
Fig.20 – I tre stili da modificare per lo stato over.
Ormai l’operazione diventa quasi di routine, l’importante è sostituire
il file gif con quello corretto PulsanteON.gif oltre ad impostare
correttamente le proprietà di ripetizione e allineamento di questo. Come
ultimo passaggio è necessario rimuovere i bordi grigi dei menu a comparsa.
Si evidenzia lo stile ul.MenuBarHorizontal ul e nel pannello
inferiore si elimina la proprietà border. Al termine di tutto
si esegue nuovamente un’anteprima sul browser (Alt+F12) per verificare
il risultato.
Fig.21 – Il risultato finale visualizzato su Safari.
Creare un Pannello a schede Spry
I pannelli a schede sono un valido aiuto nell’organizzazione
di contenuti che devono essere immediatamente accessibili in una homepage.
Un’esempio pratico è il sito di Repubblica, che in alto a destra mostra
sempre un pannello con tre schede che riportano notizie di spicco dagli
altri canali tematici. In questo modo, con un semplice clic, è possibile
passare da una scheda all’altra, e grazie ad AJAX, senza alcuna necessità
di ricaricare la pagina.
Fig.22 – Un esempio di impiego dei pannelli a schede sul sito di Repubblica.
L’inserimento e la modifica di un pannello a schede Spry è a dir poco
imbarazzante per quanto semplice. Si fa clic sull’omonimo widget, dalla barra
di inserimento Spry, e in un’istante appare il pannello nella pagina
attiva. Di base sono presenti solo due pannelli, ma se ne possono aggiungere
molti altri, dalla finestra delle proprietà. Come già visto in precedenza
è necessario fare clic sul rettangolo celeste presente sopra
i pannelli, modificando poi le impostazioni nella finestra Proprietà.
Per passare invece da una scheda all’altra, con l’intento di popolarle
di contenuti, è sufficiente spostare il puntatore sopra queste: appare
un’occhio e con un clic viene visualizzata la scheda prescelta.
I contenuti delle schede possono essere di qualunque tipo: testi, immagine,
codice, contenuti multimediali, ecc. È sufficiente cancellare la parola Contenuto... sostituendola
con ciò che serve. La personalizzazione dei colori e l’aggiunta di immagini
si ottiene allo stesso modo di quanto già visto per la barra di menu
Spry, ovvero operando direttamente sugli stili CSS.
Creare un Pannello a soffietto Spry
Il pannello a soffietto Spry è simile concettualmente al pannello
a schede. Ma mentre il primo viene in genere usato per proporre contenuti
eterogenei, questo viene usato per organizzare in sezioni parti diverse
di un medesimo contenuto. Un’esempio pratico può essere la compilazione
di un modulo, nel quale vengono richiesti una serie di dati che possono
essere facilmente divisi in sezioni. Si pensi ad un modulo di richiesta
informazioni per un sito di turismo, nel quale l’utente è invitato a
lasciare sia le sue informazioni di contatto, sia le informazioni relative
al suo soggiorno. Mettere insieme queste informazioni può dare un pò
il senso del disordine, dividerle con un pannello a soffietto è invece
più elegante oltre che utile.
Per inserire un pannello a soffietto si seleziona con un clic il widget Pannello
a soffietto Spry, sempre dalla barra di inserimento Spry. Come per
il pannello a schede, per passare da un soffietto all’altro ci si sposta
sulla barra del soffietto, e non appena appare l’icona a forma di occhio
si fa clic su questa. Anche in questo caso i soffietti possono essere
aggiunti e riorganizzati tramite il pannello Proprietà, così come possono
essere modificati nelle fattezze tramite gli stili CSS.
Fig.24 – Il pannello a soffietto Spry è concettualmente simile
al pannello a schede.
Fig.25 – Un esempio di applicazione del pannello a soffietto Spry per
la richiesta di informazioni di una residenza estiva.
Creare un Pannello comprimibile Spry
Il pannello comprimibile è sicuramente il più elementare tra
tutti i widget. Lo scopo è quello di racchiudere un contenuto in un unica
barra orizzontale, fino a quando l’utente non lo riapre facendoci clic.
Di sicuro non aggiunge un grande valore a livello di interfaccia e navigazione,
come invece accade con gli altri widget. È però pur vero che l’animazione
intriga sempre un pò tutti: vedere un’immagine o un testo che appaiono
e scompaiono in maniera altrettanto fluida è sicuramente piacevole. Le
uniche impostazioni possibili sono la direzione (apertura o
chiusura) e lo stato iniziale, entrambe si impostano dal pannello
delle proprietà. Anche in questo caso, la personalizzazione grafica può
essere effettuata lavorando con i CSS.
Effetti d’animazione con AJAX
Se sul versante dell’interattività e delle interfacce AJAX torna davvero
utile, un altro campo in cui può essere usato efficacemente è l’animazione
fluida di elementi. In effetti, il pannello comprimibile appena visto
ci da già un primo assaggio di cosa è possibile fare, ma il bello deve
ancora venire. Per capire cosa si può fare bisogna scavare un pò tra
i menu di Dreamweaver, poichè gli effetti, non sono poi così in vista
nell’interfaccia, come altre funzioni. Fanno infatti parte dei Comportamenti,
e quindi bisogna aprire l’omonimo pannello (Finestra > Comportamenti)
per poterli attivare. Una volta aperto si fa clic sul pulsante + e
si sceglie la voce di menu Effetti. Ci sono in tutto sette effetti
diversi:
- Dissolvenza
- Estensione
- Evidenziazione
- Scorrimento
- Scossa
- Spremuto
- Veneziane
Per via dello spazio a disposizione non ci è possibile descriverli tutti,
quindi ci focalizzaremo solo su uno. Comunque, come già visto per i widget
Spry, una volta capito il criterio di funzionamento risulta semplice
applicarlo agli altri. Nella breve procedura che segue vedremo come è
possibile far apparire la versione ingrandita di un’immagine a partire
da una miniatura. Presupposto fondamentale perchè questo riesca è appunto
di avere due immagini: una piccola e una grande. Nel nostro esempio useremo
le immagini che si trovano già nel CD di Applicando; potete usare quelle
oppure due a piacimento.
Per iniziare si crea una nuova pagina vuota HTML (File > Nuovo),
e la si salva subito con il nome Effetti_AJAX.html, nella cartella
locale del sito. Per importare la miniatura si impartisce il comando Inserisci > Immagine.
Nella finestra di dialogo che si apre si seleziona la cartella Immagini,
si seleziona il file Copertina_Small.gif (oppure una vostra
immagine piccola) e si fa clic su Scegli. Cogliamo l’occasione
per ricordare che ai fini dell’accessibilità, Dreamweaver (già dalla
versione 8) richiede l’inserimento di un testo ALT e di una eventuale
descrizione lunga per l’immagine.
Ora è necessario inserire l’immagine grande. Per poter funzionare correttamente,
non può però essere importata direttamente nella pagina, ma è necessario
inserirla in un DIV. Siamo liberi di scegliere però se si tratta solo
di un tag Div (per il quale dovremo poi creare una regola CSS),
oppure di un Div PA (DIV con posizionamento assoluto) per il
quale viene già creata una regola CSS. La convenienza dell’uno o dell’altro
dipende da molti fattori, legati soprattutto al tipo di layout e funzionalità
di cui è dotata un sito. Nel nostro caso, per esemplificare inseriamo
un Div PA (Inserisci > Oggetti layout > Div PA),
che è più facilmente posizionabile sulla pagina.
Ora possiamo inserire l’immagine grande. Si fa clic all’interno del Div
PA e si impartisce nuovamente il comando Inserisci > Immagine.
Dalla cartella Immagini scegliamo il file Copertina_Big.gif
Fig.26 – Come si presenta la pagina dopo le prime operazioni: la miniatura
si trova a sinistra al Div PA, che contiene l’immagine grande.
Sebbene il DIV si allarghi automaticamente per far posto all’immagine
è opportuno impostarne la corretta dimensione, rendendola uguale all’immagine.
Si apre il pannello CSS (Finestra > Stili CSS),
si fa clic sull’etichetta Tutte, si fa clic sulla voce <stile> ed
infine si seleziona lo stile #apDiv1. Nel pannello inferiore
vengono mostrate le proprietà dello stile; l’altezza (height)
e la larghezza (width) devono essere modificate per rispecchiare
quelle dell’immagine. Nel nostro caso i valori sono rispettivamente 635 e 400.
Oltre questo bisogna inserire due nuove proprietà, left (posizione
rispetto al margine sinistro) e top (posizione rispetto al margine
superiore), impostandole come in figura.
Fig.27 – Le dimensioni del Div PA devono essere modificate
come quelle dell’immagine, e vanno aggiunte le proprietà left e top con
i valori indicati.
A questo punto non rimane che rendere l’immagine grande invisibile,
in modo che appaia solo quando l’effetto viene applicato. Dobbiamo quindi
aggiungere una nuova proprietà: visibility (visibilità), impostandola
su hidden (nascosto). Dopo aver aggiunto questa proprietà, notiamo
che l’immagine grande scompare dalla pagina web. Niente paura! qualora
servisse di riselezionarla per operare altre modifiche è sufficiente
fare clic sull’etichetta Elementi PA del pannello CSS e
poi di nuovo clic sull’unico DIV della lista, ovvero apDiv1.
Ora siamo quasi in dirittura d’arrivo. L’immagine grande è stata correttamente
modificata con tutte le proprietà giuste; non rimane che aggiungere l’effetto
animato alla miniatura. Si fa clic quindi su quest’ultima. Si apre poi
il pannello Comportamenti e si fa clic sul pulsante +. Dal
menu a comparsa si sceglie la voce Effetti e poi ancora Scorrimento.
Fig.28 – Il menu Effetti si trova nel pannello Comportamenti.
Nella finestra di dialogo che si apre è necessario selezionare l’elemento
di destinazione, aprendo il relativo menu a comparsa. Nel nostro
caso c’è un solo elemento: apDiv1. Poi si passa ad impostare
la durata dell’effetto in millisecondi, inserendo 500 al
posto del valore standard. A questo punto si sceglie la direzione dell’effetto,
impostando Scorrimento in basso dal menu a comparsa Effetto.
I valori percentuali che seguono, servono a determinare il punto di
partenza e di arrivo dell’elemento. Lasciandoli impostati a 0% e 100% si
ha la certezza che il DIV appare dal “nulla” fino ad essere visualizzato
per intero. L’ultima opzione riguarda l’alternanza dell’effetto, che
può essere impostata in modo che l’animazione sia eseguita solo una
volta, oppure a ciclo continuo, in avanti e indietro. Attiviamola,
spuntando l’opzione Alterna effetto. Confermiamo le impostazioni
con OK.
Fig.29 – La finestra delle opzioni per l’effetto Scorrimento.
Al termine delle impostazioni viene quindi creato un nuovo comportamento,
visibile nell’omonimo pannello. L’evento standard è il clic del mouse
(onClick). Volendo è però possibile modificarlo, facendo in
modo che l’immagine fuoriesca anche solo quando il puntatore del mouse
è sopra la miniatura. In questo caso si modificherebbe l’evento inserendo onMouseOver.
Terminiamo con il salvataggio del file. Dreamweaver mostra un nuovo avviso
per i file dipendenti, relativo al codice Spry necessario per far funzionare
l’effetto.
Fig.30 – L’evento può essere modificato scegliendolo dal piccolo menu
a comparsa nel pannello Comportamenti. Con un doppio clic sull’effetto
Scorrimento, invece, si riapre nuovamente la finestra di impostazioni,
per ulteriori modifiche.
A questo punto non rimane che effettuare un’anteprima nel browser (Alt+F12)
e godersi il risultato. Nella pagina web è sufficiente fare clic sulla
miniatura, per vedere l’immagine grande che appare dall’alto. Un altro
clic sulla miniatura, provoca l’effetto contrario, con l’immagine che
scompare verso l’alto.
Considerazioni finali
Quello che abbiamo visto è una parte delle potenzialità di Spry. In
particolar modo, ci siamo soffermati sulle funzioni immediatamente accessibili
dalla maggior parte degli utenti che sono un pò a digiuno di nozioni
sul codice. C’è però tutta un’altra interessante parte relativa all’accesso
dei dati in formato XML e alla preparazione dei form, sul quale Spry
risulta essere davvero utile. Certo, in questo caso, è impossibile prescindere
da una buona conoscenza dell’XML e da una conoscenza basilare sui form.
In ogni caso, Adobe, con l’implementazione di questo framework, ha dato
una grande mano a tutti quegli utenti che desiderano rendere le proprie
pagine più ricche ed interattive, ma non conoscono i linguaggi di programmazione
che stanno dietro le quinte del web. In effetti, come abbiamo potuto
vedere, con pochi clic e qualche impostazione, è facile ottenere risultati
di sicuro impatto.
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